Taping neuromuscolare

Il Taping NeuroMuscolare (NMT, NeuroMuscular Taping) è una tecnica che consiste nell’applicazione di un nastro adesivo elastico (tape) sulla cute, con effetto terapeutico diretto locale. La corretta applicazione può ridurre il dolore, facilitare il drenaggio linfatico e migliorare la vascolarizzazione sanguigna tramite la formazione di pliche cutanee.

La tecnica del NMT, a differenza del taping tradizionale anaelastico ed elastico, si basa sull’agevolazione dei movimenti cutanei, muscolari, sui vasi linfatici e sanguigni in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate.

 

Il sistema sanguigno sia arterioso sia venoso e i capillari e il sistema linfatico rappresentano uno dei bersagli più importanti su cui agisce il NMT, con effetti diretti e indiretti sulla pressione omeostatica e sulla regolarizzazione della temperatura corporea.

Le caratteristiche fondamentali del NMT, che lo differenziano da altri tipi di taping e bendaggi, sono sostanzialmente:

 

• tecnica di taping definita azione “decompressiva” e azione

   “compressiva”;

• azione eccentrica sul tessuto muscolare, tendineo e

   connettivale;

• stimolo dilatatorio meccanico sul tessuto cutaneo, sui vasi

   sanguigni, linfatici e sui percorsi neurologici;

• metodo di applicazione;

• utilizzo di un nastro con particolari caratteristiche

Il nastro è costituito da uno strato di cotone di pochi millimetri di spessore con adesivo acrilico (latex free) spalmato a onde.

La superficie adesiva è protetta da un liner di carta removibile.

Il nastro presenta un’elasticità sovrapponibile a quella cutanea, è elastico solo in lunghezza (40% circa) e resistente all’acqua.

 

L’applicazione insieme al movimento del corpo produce micromovimenti del nastro che stimolano i recettori cutanei e quelli degli strati sottostanti, inviando stimoli esterocettivi e propriocettivi a livello del sistema nervoso centrale, che determinano una risposta muscolare riflessa.

Il nastro applicato con tecnica decompressiva riduce la stasi linfatica ed ematica, migliora la microcircolazione locale e permette l’assorbimento degli eventuali edemi.

 

Nella situazione patologica di congestione dovuta a contusione (in fase postacuta dopo che il versamento interno è superato), la pressione locale è maggiore a causa della massa ematica e dell’edema negli spazi interstiziali.

La stessa congestione aumenta la pressione locale, impedisce un flusso sanguigno e linfatico normale e riduce la capacità di guarigione. Sollevando la cute, si dilatano gli spazi interstiziali e conseguentemente migliorano la circolazione e l’assorbimento dei liquidi e si riduce la pressione sottocutanea permettendo una guarigione tempestiva nella zona del trauma.

Perché ciò avvenga è importante applicare il nastro in modo da determinare micromovimenti in eccentrico locali e provocare la sua azione decompressiva grazie alla formazione di pieghe durante il movimento.

 

Il NMT si differenzia da altri tipi di bendaggi e taping proprio per il metodo di applicazione definito nei due aspetti “decompressivo” e “compressivo”.

Nelle applicazioni linfatiche e vascolari il nastro si posiziona sempre con una tensione o stretch dello 0%, ciò aumenta l’effetto terapeutico desiderato, inoltre la speciale struttura ondulata aerata del nastro permette la traspirazione locale e un’applicazione duratura nel tempo.

L’applicazione del Taping NeuroMuscolare con tecnica eccentrica produce uno stimolo di allungamento a livello sia cutaneo sia sottocutaneo. Questo stimolo aumenta l’elasticità della cute e ripristina una normale estensione della stessa sopra il percorso del muscolo e del tendine, ossia esercita un’azione decompressiva. Tale azione, sommandosi all’azione delle pliche cutanee sulle zone al di sopra delle articolazioni e sui percorsi muscolari e tendinei, accentua l’estensione del tessuto muscolare, della fascia connettivale e della cute, riducendone la congestione e normalizzando la loro risposta e il loro funzionamento.

 

Uno stimolo in decompressione aumenta gli spazi interstiziali e riduce la compressione cutanea e sottocutanea normalizzando il flusso sanguigno e linfatico. Con un’applicazione in decompressione spesso si ha un’alterazione della sensibilità della temperatura (percepita più calda) o un aumento del calore fisiologico.

 

Per quanto riguarda il sistema linfatico, la doppia azione di pliche e non pliche porta a un’alterazione della pressione sottostante. Le pliche non riducono solo la pressione sottostante, ma l’azione dinamica nastro-cute-movimento modifica anche la pressione nei vasi linfatici e vascolari. La pelle stessa che plica durante la flessione e non plica in estensione costituisce un’azione biomeccanica di alterazione della pressione che è alla base di un sistema in grado di autoregolarsi come il corpo umano (cfr. Figure 1.3, 1.4).

 

Il nastro, applicato sulla superficie del corpo, agisce direttamente sulla cute riducendone la congestione. Si deve ricordare che il 30% della vascolarizzazione del corpo avviene a livello cutaneo. Il nastro con azione eccentrica migliora l’elasticità delle fibre muscolari e tendinee permettendo una mobilità maggiore o normale anche in caso di congestione. I continui movimenti del corpo agevolano il movimento dei flussi linfatici e sanguigni nei vasi privi di contrazioni autonome.

 

Una corretta applicazione del nastro , dato che altro non è che uno stimolo cutaneo diretto, si basa su un’approfondita conoscenza dell’apparato tegumentario (cute e sottocute) e del suo ruolo complesso nel controllo e nella coordinazione del movimento del corpo e nel controllo della pressione omeostatica sui vasi. Le vie linfatiche, le stazioni linfatiche e la maggiore concentrazione di vasi sanguigni superficiali si trovano in corrispondenza di zone corporee che presentano maggiore elasticità e più pliche cutanee.

Fig. 1.3

Fig. 1.4

Per maggiori  approfondimenti :